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Progetto
Ovidio - database
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autore
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brano
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Cicerone
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Contro Catilina, II, 4
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originale
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[4] Sed cum viderem, ne vobis quidem omnibus re etiam tum probata si illum, ut erat meritus, morte multassem, fore ut eius socios invidia oppressus persequi non possem, rem huc deduxi, ut tum palam pugnare possetis, cum hostem aperte videretis. Quem quidem ego hostem, Quirites, quam vehementer foris esse timendum putem, licet hinc intellegatis, quod etiam illud moleste fero, quod ex urbe parum comitatus exierit. Utinam ille omnis secum suas copias eduxisset! Tongilium mihi eduxit, quem amare in praetexta coeperat, Publicium et Minucium, quorum aes alienum contractum in popina nullum rei publicae motum adferre poterat; reliquit quos viros, quanto aere alieno, quam valentis, quam nobilis!
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traduzione
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4 Mi rendevo conto, per?, che se lo avessi condannato a morte, come meritava, quando neppure per tutti voi il fatto era provato, non avrei potuto perseguire i suoi complici sotto il peso dell'impopolarit?. Allora ho agito in modo che voi poteste combatterlo apertamente, perch? vi era chiaro chi fosse il nemico. E quanto io ritenga temibile un nemico che non ? pi? qui, potete capirlo, Quiriti, dal dispiacere che provo nel constatare che ? partito dalla citt? con pochi uomini. Magari avesse portato con s? tutte le forze! Invece mi ha portato via Tongilio, che indossava ancora la pretesta quando si invagh? di lui, Publicio e Minucio, indebitati a tal punto nelle bettole da non poter scatenare nessuna rivoluzione! Che uomini ha lasciato! Con che debiti! Che nomi autorevoli e illustri!
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